PETRALIA SOTTANA (PA) |
Difficile è seguire il percorso fino all'età della colonizzazione greca (750-730 a.c.), o affermare e i greci si spinsero fino a ridosso delle montagne delle Madonie. Più certa è invece la presenza, nella zona, dei Romani e troviamo Petra tra le città decumane, con trattamento differenziato nella richiesta di contributi e sostegni all'erario romano. A parte le testimonianze di Cicerone (72 a.c.) che parla di una sua venuta in Sicilia e di una sosta a Petra impegnato nella ricerca di una precisa documentazione dei soprusi del precursore Verre, resti romani si trovano nella contrada Muratore precisamente un torcularium (tipico palmento per pigiare l'uva). Nulla è possibile sapere, dopo la caduta dell'Impero Romano, sulla sorte del comprensorio nel susseguirsi delle invasioni né altro di più è dato conoscere, quando, dopo il 551, i Bizantini liberarono i territori del Mezzogiorno e della Sicilia dai Barbari, controllando, per quasi trecento anni la vita dell'isola e lasciando a Petralia importanti testimonianze architettoniche: i ponti.
Più ricche sono le notizie riguardanti il periodo della dominazione araba, dall' 820 circa alla venuta dei Normanni, sia nella toponomastica, sia nella conduzione agricola, sia nell'organizzazione madonita. E' certo che a Petralia (allora Batarliah) ci fosse una Moschea e quindi una presenza significativa di arabi, un Signore, Maimun (Gaito), e probabilmente anche la sede di un Emirato. La conquista dei Normanni (1062) travolge gli insediamenti arabi (la loro era anche una persecuzione religiosa) per cui niente o pochissime vestigia rimangono oggi in Sicilia sicuramente attribuibili oggi agli arabi. Con i Normanni si apri il lunghissimo periodo del feudalesimo, che in Sicilia e nel Mezzogiorno si protrasse fino alla Costituzione nel 1812, con tutte le implicazioni abbastanza note. Petralia, nei primi tempi, fu terra demaniale; ebbe forse un conte Giliberto di Monforte (1201), poi venne assorbita dalla contea di Collesano. Notizie storiche certe sull'esistenza delle due Petralia Soprana e Sottana, si hanno soltanto nel 1258 quando Manfredi, figlio dell'Imperatore Federico II, conferisce l'investitura della Contea di Collesano a Enrico Ventimiglia. Le due Petralie, accorpate nella baronia delle Petralie, vivono le vicende dei Ventimiglia, sia nell'unificazione delle due Contee, Geraci e Collesano, sia nella loro separazione. Dopo il 1412, finisce il Regnum e ha inizio il Viceregno. Tra il XVI e il XVIII secolo Petralia vive il suo massimo splendore urbanistico, architettonico e artistico. Con i Borbone (che hanno lasciato traccia nell’assetto urbano con la costruzione dei canali sotterranei per contrastare il dissesto idrogeologico), Petralia segue le sorti della costituzione del Regno delle Due Sicilie, con un suo Decurionato e con i suoi organi amministrativi, il suo Consiglio Civico e le sue prerogative. Nel 1860, partecipa con un gruppo di volontari garibaldini alla liberazione della Sicilia dai Borbone ed alla costituzione dell'Unita' d'Italia.
Petralia Sottana vanta il gruppo folkloristico più antico della Sicilia, il Ballo Pantomima della Cordella, l’unico ad essere inserito nel “Libro delle Espressioni” del Registro delle Eredità Immateriali su direttive UNESCO. Eccellenze gastronomiche
Eccellenze monumentali
Museo Civico Antonio Collisani Palazzi storici (più importanti)
Sito di archeologia industriale : Centrale idroelettrica di Catarratti
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Bandiera Arancione dal 2014
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