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San Ginesio (MC)
San Ginesio-Piazza Alberico Gentili

San Ginesio, cittadina in provincia di Macerata con un territorio di 77,7 kmq, col suo ampio panorama sulla suggestiva terra delle Marche e ricco di architetture monumentali siede sul Piceno a 700 metri di altitudine di fronte alla catena dei Monti Sibillini. Un vero "balcone" da dove la voce della Sibilla arriva inebriante congiuntamente alle voci dei tanti illustri e valorosi condottieri.

I numerosi reperti archeologici testimoniano che questa bella collina non fu priva di abitanti anche in epoca precristiana. San Ginesio nacque sulle rovine di insediamenti romani distrutti dalle armi dei Goti e Longobardi, l'incastellamento divenne un obbligo per far fronte agli orrendi eccidi. Intorno al X secolo alcuni Signori di questi castelli, durante una partita di caccia divenuta leggendaria, presero la decisione di costruire una fortificazione in cima al colle più alto per dominare la vista sulle pendici al fine di riunire così le loro forze in un luogo adatto alla difesa "..dove vita civile e sicura dal furore ostile vivere potessero..".

L'antico castello "castrum esculanum", fattosi grande e potente, prese il nome di San Ginesio, quasi sicuramente dall'immagine del mimo martire romano rappresentata in un affresco di una edicola nella facciata monumentale della Collegiata. E' certo quindi che San Ginesio si chiamasse così prima del secolo X°, lo si desume dall'Archivio Vaticano in data 1 luglio 995 dove San Ginesio viene così nominato "..in super flumen flussoris in colle esculano..". I primi Rioni del castello furono tre: Rione Brugiano, Rione Alvaneto, e Rione Trensano, Il quarto Rione successivo fu chiamato CAPOCASTELLO o CAPUT CASTRI, ove fissarono la loro dimora i nobili del nuovo Castello. Nel 1278 a San Ginesio si contavano 27.000 abitanti, tra il Duecento e il Trecento il Comune fu uno dei più potenti e temuti dell'intera Marca di Ancona. Fu grande San Ginesio per i fatti d'arme gloriosamente conclusi contro la famiglia Brunforte e nel sostenere gli innumerevoli attacchi dei fermani, i cui imponenti resti dei conflitti sono rimasti per gran parte intatti. Alla eccezionale potenza militare e politica di San Ginesio seguirono anni di decadenza, le discordie interne portarono la città sotto il governo dei Duchi Da Varano al cui dominio succedette ben presto quello degli Sforza, Duchi di Milano.

San Ginesio-Pinacoteca anticaIl territorio del Comune di San Ginesio è uno dei più vasti della provincia di Macerata, il centro storico conserva veri e propri monumenti architettonici: la Pieve-Collegiata (1090) ,che custodisce imponenti opere d'arte (dal '300 ai primi del '900), si erge maestosa come unico capolavoro marchigiano di romanico e gotico-fiorito nella piazza centrale intitolata ad Alberico Gentili (1552/1608), illustre giureconsulto sanginesino alla corte di Elisabetta I d'Inghilterra e padre del diritto internazionale, autore del famoso "De Jure Belli". Nella piazza centrale il Teatro "G. Leopardi" è situato nel punto in cui sorgeva l'antico Palazzo Defensorale. Quasi contemporanea alla Collegiata è un'altra splendida chiesa (1050) romanico-gotica, si incontra percorrendo la via Capocastello che conduce al Colle Ascarano, la chiesa di San Francesco che custodisce un favoloso ciclo di affreschi di scuola giottesca; nell'attiguo convento ha oggi sede il municipio. Il Museo civico "S.Gentili" si divide in due sezioni, l'antica e quella moderna, nella prima, situata in una ex chiesa di puro stile romanico, si possono ammirare opere d'arte tra cui spiccano "il matrimonio mistico di Santa Caterina d'Alessandria" del Ghirlandaio e la pala della "Battaglia tra sanginesini e fermani", icona storica a testimonianza della imponenza politica di San Ginesio nella metà del xv secolo; nella seconda si trovano opere di autori contemporanei. Prestigiosi manoscritti e pergamene rendono l'archivio storico di San Ginesio tra i più ricchi delle Marche.

A otto chilometri dal centro storico, in direzione Macerata, si incontra l'Abbazia Benedettina delle Macchie, una delle quattro erette dai seguaci di San Benedetto in questa fitta e verdeggiante vallata. In direzione opposta, s'imbocca la strada che conduce al monastero di San Liberato fatto erigere tra boschi secolari e ruscelli dai signori di Brunforte nel 1274 per ospitarne le spoglie.

Il territorio di San Ginesio è situato all'interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini in un punto sicuramente nevralgico per un turismo intellettuale e naturalistico

 

Curiosità
Le Rievocazioni storiche si concentrano soprattutto in agosto con la settimana di "Medievalia" dal 8 al 15 che inizia con la "Battaglia della Fornarina" e termina con l'assegnazione del "Palio di San Ginesio" (15 agosto), il drappo che ogni anno si aggiudica il Rione vincitore del torneo cavalleresco; qualcosa unisce storicamente San Ginesio alla città di Siena attraverso la rievocazione storica triennale del Ritorno degli Esuli, alla quale partecipa una folta delegazione del Palio di Siena.

La stessa storia, che questa volta ci riconduce al nome di San Ginesio, lega la cittadina alla tradizione musicale, il Santo Patrono infatti viene iconograficamente rappresentato con un violino in mano, sia negli affreschi del '400 che nei dipinti del '600, ecco perché ogni anno l'amministrazione comunale offre un premio ad un violinista che si sia contraddistinto a livello internazionale nel corso dell'anno.

Il Santo Patrono viene festeggiato il 25 agosto, è la festa rumorosa e allegra che conclude ogni anno l'estate ginesina.


Eccellenze

  • pasta all'uovo fatta in casa
  • salumi (ciauscolo tra i più noti)
  • formaggi
  • pane e dolci naturali
  • Polentone di San Ginesio (prodotto con farina di mais quarantino, quasi introvabile altrove)
  • Vino "San Ginesio doc"


Contatti

Municipio
Via Capocastello, 35
Tel. 0733.656022  Fax 0733.656068
www.sanginesio.sinp.net
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Informazioni Turistiche
Ufficio IAT
Via Capocastello, 35
Tel. e Fax 0733.652056
info@ sanginesio.sinp.net


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