Il comune di Lemine, sicuramente esistente nella metà del XII secolo, fu riconosciuto ufficialmente nel 1220 con la cessione dei diritti feudali al comune da parte del vescovo di Bergamo (transazione 3 marzo 1220).
Nel corso del '300 conobbe un periodo di decadenza fino ad essere nella seconda metà del secolo diviso nei due comuni di Almenno Inferiore ed Almenno Superiore. Tale separazione amministrativa fu il risultato di un lungo periodo di lotte tra le fazioni guelfa e ghibellina che a partire dalla fine del '200 portarono la parte alta del territorio a schierarsi con la Valle Imagna e con Palazzago (guelfi) e la parte inferiore a schierarsi con la città di Bergamo (ghibellini).
Il comune fu diviso con atto 26 gennaio 1393, e il confine fu sancito nel 1456.
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Il Comune di Bellano è diviso dal torrente Pioverna nella parte antica, sede del porto vecchio e della tardo romantica Chiesa prepositurale dedicata ai SS. Nazaro e Celso e ricostruita tra il 1342 e il 1350, e in quella moderna dove si trova la stazione FS. Attraverso via Manzoni si raggiunge la Chiesa di Santa Marta, dove si conserva un prezioso gruppo ligneo cinquecentesco raffigurante la Deposizione. La Chiesa di S. Rocco, costruita per preservare i passanti dalle pestilenze, è dedicata oggi ai caduti di guerra bellanesi. L'entroterra del paese è caratterizzato da numerose frazioni, come quella di Lezzeno, dove si trova il Santuario della Madonna, di stile barocco, costruito a seguito del miracolo che avvenne nel 1688, quando la Madonna raffigurata in un medaglione in gesso pianse lacrime di sangue. Punta di diamante è l'Orrido, gola naturale creata dal torrente Pioverna le cui acque, nei secoli, hanno creato gigantesche marmitte e spelonche.
La Cà del Diavol evoca nell'immaginario collettivo paure e riti satanici, enfatizzando il fascino misterioso del luogo. Da gennaio 2020 Bellano ha ampliato il proprio territorio e patrimonio umano, naturale e artistico con l'incorporazione del Comune di Vendrogno
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Bienno è un vero museo all'aperto, dove secoli di storia hanno depositato soluzioni e forme architettoniche ancora leggibili.
Il centro storico è infatti il risultato di un ininterrotto rinnovamento: antichità, medioevo, rinascimento ed età moderna che si sono integrati e sovrapposti senza cancellarsi.
Camminare per il centro storico di Bienno significa scoprire un borgo medievale di rara bellezza sui solchi della storia dove migliaia di persone hanno sognato, sudato e amato questa valle.
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Frazione del Comune di Monzambano, piccolo borgo raccolto e silenzioso, Castellaro Lagusello è compreso all'interno dell'antica cinta muraria a cui si accede tramite un'ampia porta dotata fino al Settecento di un ponte levatoio e si specchia su un suggestivo laghetto morenico a forma di cuore (il lagusello), oggi riserva naturale protetta.
Appena varcata la porta, si incontra la Chiesa barocca dedicata a San Nicola, che conserva una Madonna in legno di notevole pregio, una Via Crucis e una serie di Misteri del Rosario, attribuiti all'Ugolini.
Percorrendo i vicoletti, pavimentati in pietra di fiume, su cui affacciano case costruite con i sassi a vista, si arriva alla piazzetta finale dove si può ammirare l'antico castello medievale, ora Villa Arrighi...
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Clusone sorge ai bordi di un altopiano su un pendio soleggiato, circondato dalle montagne delle prealpi orobiche della pineta della selva.
È una vera città d'arte e di artisti nella quale è facile cogliere le numerose testimonianze della sua storia e del suo notevole patrimonio artistico.
Il visitatore che percorre il suo straordinario centro storico, costruito su quattro livelli sucessivi, si trova di fronte a continue sorprese.
Sulle facciate e all'interno di edifici religiosi e di palazzi sono visibili affraschi restaurati che fanno pensare a Clusone come ad una città dipinta.
E' possibile seguire dei veri e propri itinerari artistici relativi alla pittura clusonese murale e non dal XV al XX secolo..
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Gardone è turisticamente la più nota e la prima, in ordine di tempo, fra le stazioni di villeggiatura gardesane. Viene lanciata nel 1879 dal tedesco Luigi Wimmer con l'apertura di una pensione denominata "Pizzocolo" che via via si ingrandisce, anche dopo la sua morte, fino a diventare il Grand Hotel di Gardone, che come scrive Solitro si poteva chiamare un paese, tanto era grande, con le sue camere "tutte a mezzodì". Ben trecento camere.
"I teutonici ospiti giungevano in ferrovia a Mori, da li una corriera li portava a Riva, dove un battello li scaricava a Gardone. I piroscafi ne sono pieni, ogni corsa ne scarica a cento a cento... si gettano le corde ed i ponti; una turba di camerieri gallonati, di facchini, di monelli, di curiosi assiste alla manovra... la piccola piazza è tutta ingombra di gente, di bagagli, di veicoli; nell'albergo, nella villa, tutto è movimento, s'impartiscono ordini, si assegnano le stanze... Sul finir del dicembre la colonia è completa, gli alberghi, le ville riboccano, ma gli arrivi non cessano, ogni giorno porta altra gente, avida di cielo azzurro e di sole".
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Gromo, sorge su un promontorio roccioso, circondato da prati ed abetaie, con le sue case raggruppate coralmente attorno al castello Bucelleni.
Il paese, famoso nell'antichità per le sue miniere di ferro ed argento e per le fabbriche e fucine di armi bianche, ha una consolidata tradizione nel settore della villeggiatura e degli sport invernali.
Il centro storico di Gromo conserva monumenti ragguardevoli, quali il castello Bucelleni, il cinquecentesco Palazzo Comunale, abbellito al suo interno da un ciclo di affreschi sul mercato delle armi, la Chiesetta di San Gregorio, di proprietà comunale, all'interno della quale si può ammirare una pala del 1600 di Enea Talpino, parecchie case nobiliari risalenti al XV e XVI secolo.
Di rara bellezza è la Chiesa Parrocchiale di Gromo, dedicata ai Santi Giacomo e Vincenzo Levita: risalente al XVIII sec. è impreziosita da un altare ligneo di scuola fantoniana, da quadri ed affreschi di notevole valore artistico...
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Pizzighettone presenta l'unica cerchia di mura pressoché integra in provincia di Cremona ed una delle più importanti sopravvissute in Lombardia. Raro esempio d'architettura militare, concepito agli inizi del Rinascimento e continuamente perfezionato, modificato nella successione dei camminamenti interni, o sotterranei, nell'articolata composizione dei volumi murari come nella localizzazione delle porte d'accesso o del Rivellino, costituisce uno straordinario documento storico ed un'indubbia attrattiva turistica...
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Sabbioneta, città di fondazione (urbs condita), fu edificata tra il 1556 ed il 1591 per volere del Duca Vespasiano Gonzaga Colonna. Piccolo stato indipendente, Sabbioneta, grazie alla propria avanzata struttura difensiva, si presenta principalmente come una fortezza a forma di stella, incastonata nel cuore della pianura Padana.
Nel centro storico della città sorgono il Palazzo Giardino, il Palazzo Ducale e il Teatro all'Antica, massima espressione artistica della città, innalzato tra il 1588 e il 1590, su progetto dell'architetto vicentino Vincenzo Scamozzi. Esso costituisce oggi in assoluto il primo esempio europeo di teatro stabile ovvero non vincolato nel suo impianto da edifici preesistenti. Preziosa la Sinagoga della città, sita nel contesto dell'antico quartiere ebraico, testimonianza di una significativa tradizione, favorita dallo spirito liberale e illuminato del Duca Vespasiano Gonzaga...
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Il nome SARNICO sembra derivare dal termine celtico "Sarnon" che significa "capriolo". Nell'areale alpino ed anche appenninico abbiamo altri nomi con la stessa radice: Sarnonico (Trentino Val di Non), Sarno (Campania) e Sarnen (Svizzera). Un paese con una lunga tradizione, un nome conosciuto in tutto il mondo grazie al legame con i grandi motoscafi Riva.
E' questo e molto di più Sarnico, cittadina di quasi 7.000 abitanti che sorge e si affaccia sul lago d'Iseo a metà tra la provincia di Bergamo e quella di Brescia: la cittadina è stata costruita proprio nel punto in cui le acque del lago d'Iseo defluiscono verso la pianura attraverso il fiume Oglio.
Sarnico ha da sempre una vocazione turistica sostenibile in quanto le bellezze del posto, il richiamo del lago d'Iseo e di Montisola hanno un grande ruolo in tutto questo. Davvero suggestivi i Lidi che sono a disposizione di cittadini...
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La fascia di territorio, che si estende tra la sponda meridionale del lago di Garda e la pianura mantovana e pianura bresciana, offre un suggestivo habitat dalle caratteristiche naturali e paesaggistiche di grande pregio. Immersi in questo ambiente, circondati da boschi di carpini e querce, dove alcune creste o sommità di colline sono coronate di cipressi, diversi comuni popolano le verdi Colline Moreniche, con i loro piccoli centri abitati, che conservano le testimonianze dei borghi medievali.
Tra questi Solferino, borgo che ha un paesaggio caratterizzato da morbidi rilievi che si rivelano ricchi d'acqua in alcuni avvallamenti dove si sono depositati strati di terreni impermeabili. In questi luoghi si possono trovare ancora zone umide, stagni e piccoli laghi. Nelle zone più depresse si rinvengono torbiere, traccia dei laghi intermorenici e segno delle antiche glaciazioni...
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Tignale è composto da 6 piccoli borghi stretti intorno alle chiese e arricchiti da interessanti edifici medievali; suggestivi i vicoli, collegati tra loro da tipici camminamenti coperti racchiusi tra le case.
Gardola - borgo principale è sede del Municipio e dei principali servizi.
Assolutamente da visitare: via Castello e via Campello nelle quali è possibile trovare evidenti tracce di ciò che fu l'antico borgo racchiuso attorno al "castello". La chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta e la chiesetta di San Pietro, risalente al 500-600 d.C., oggi sede museale, rivestono un notevole interesse storico artistico..
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