Riccardo Bacchelli scriveva: "Bisogna salire quassù per vedere il cuore austero e scabro del paese ligure...". Triora deve la sua origine al latino tria ora, ovvero tre bocche: quelle del cerbero raffigurato nello stemma. Secondo alcuni il mostro infernale sta ad indicare i tre fiumi alla cui confluenza si trova il territorio, secondo altri i tre principali prodotti su cui si basava la sua fiorente economia: il grano,la castagna e la vite. Triora è immersa in uno scenario incantevole sprigionante una forza arcana, soprattutto perché a Triora tutto parla di Streghe e la cabotina è il suo cuore segreto e misterioso, il sabba ed il regno dei morti. Pur se a pochi chilometri dal mare si è dentro un tipico paesaggio montano dove agli ulivi del fondovalle si susseguono boschi di castagni e foreste di larici e pini. In un paesaggio agreste, da Triora seguendo le indicazioni di Loreto, si è su uno dei ponti più alti d’Europa, dal quale affacciandosi lo sguardo si perde verso la maestosità delle montagne dell’Alta Valle Argentina.
Curiosità Piazza intitolata allo storico M. Rosi, primo ricercatore dei documenti del grande processo alla stregoneria del 1587.
Eccellenze . Pane di Triora . Brusso (formaggio ricavato dalla ricotta) . Funghi
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